La mostra (Le cento Sicilie. Il più ibrido dei continenti), venne concepita al termine del lungo periodo di lockdown imposto dalla pandemia da Giuseppe Vella e da Diego Cavallaro, traendo spunto dalle pagine di uno degli scrittori siciliani più lucidi e visionari del Novecento – quel Gesualdo Bufalino del quale nel 2020 si celebravano i cento anni dalla nascita – per raccontare “Le cento Sicilie” che convivono in questa isola “plurale” attraverso il linguaggio dell’arte contemporanea. Di qui l’indagine trasversale e intergenerazionale su una porzione del panorama contemporaneo dell’arte in Sicilia, attraverso il racconto corale di dodici artisti: Alessandro Bazan, Giovanni Blanco, Barbara Cammarata, Giuseppe Colombo, Emanuele Giuffrida, Giovanni Iudice, Giovanni La Cognata, Filippo La Vaccara, Franco Polizzi, Ignazio Schifano, Samantha Torrisi e William Marc Zanghi. Il percorso espositivo, realizzato a Palazzo Ciampoli – uno degli edifici storici più noti di Taormina, naturalmente vocato a contenitore d’arte – prende le mosse da un video di presentazione degli artisti e si snoda quindi all’interno dei due piani del palazzo storico occupando tutte le sale, ridisegnate con pannellature posizionate per accogliere e valorizzare le opere pittoriche e scultoree, in un gioco di dialogo continuo con il contenitore architettonico, ma anche di luci e di ombre, di squarci paesaggistici virtuali – attraverso le tele – e reali – attraverso le bellissime bifore in stile neogotico che catturano il cielo e il mare all’orizzonte.