Il grande gorgoneion qui ricostruito viene scoperto in diversi tempi (scavi 1977-1987 e 1991), nel santuario suburbano a ovest del torrente Santa Venera. I frammenti si trovano dispersi su un vasto raggio , sepolti in luoghi piuttosto distanti tra loro. Il diametro ricostruibile della lastra è di m.1,12 circa.
La sua forma pressoché circolare. Le dimensioni, l’assenza sul retro di tracce del coppo, la presenza viceversa , di un foro per chiodo di fissaggio rende plausibile l’ipotesi che possa trattarsi di un rilievo: un antepagmentum (placca frontonale) collocato all’interno dello spazio triangolare del timpano, così come il grande gorgoneion del tempio C di Selinunte, oppure un rilievo acroteriale.
Singolarissimo e privo di confronti rimane il groviglio di spire di serpenti che verosimilmente si completavano con teste in bronzo come lasciano supporre i fori praticati alla sommità di avvolgimento. I tondi riccioli sono molto somiglianti a quelli della gorgone della lastra siracusana dell’ Athenaion.. la barba fluente presenta molti punti di contatto con quella della Gorgone dipinta su una delle metope di Thermon. Più in generale quella nassia sembra confrontabile a talune figurazioni del mostro dipinte su vasi del Corinzio Antico e Medio; intorno al 580 a.C.